giovedì 27 agosto 2015

'Il mare è sempre lì che ti guarda' di Emiliana Erriquez: la nostra recensione!

Ho scoperto Emiliana Erriquez quasi per caso, grazie a 'Il mare è sempre lì che ti guarda' in promozione su Amazon a costo zero. Ero rimasta a corto di libri da leggere, e il titolo e la copertina mi hanno subito intrigato. Ho iniziato a leggerlo subito e l'ho finito nel giro di poche ore.



Non leggevo un libro così interessante da molto tempo ormai. 'Il mare è sempre lì che ti guarda' mi ha fatto piangere, ridere, emozionare; un libro che ti resta nel cuore e non vuole più andare via.

La trama: 
'Il mare è sempre lì che ti guarda' racconta la storia di due amiche inseparabili nello splendido scenario della Puglia che si affaccia sul mar Adriatico, in una Ostuni ricca di turisti, col mare e la campagna a fare da sfondo. Barbara incontra l'amore, un uomo più grande di lei, che la fa allontanare dall'amica Chiara, ma il loro legame sarà più forte e resisterà al tempo e alle situazioni. Passano gli anni, e Barbara non riesce più a tenere nascosto il segreto che la tormenta... riuscirà a dirlo alla sua migliore amica, anche se il destino stravolgerà nuovamente la sua vita più e più volte.

La nostra recensione:

'Il mare è sempre lì che ti guarda' è un romanzo a tratti crudo, che sbatte le cose in faccia in una maniera disarmante, un modo di scrivere incalzante che entra subito nel vivo dell'azione; Emiliana Erriquez riesce a trasmettere al lettore emozioni molto forti con poche parole e personaggi descritti in pochi tratti essenziali.

Barbara è una ragazza che sa quello che vuole, decisa a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi;
'...combatti per i tuoi sogni e troverai il modo di realizzarli... 
Ma devi combattere con grinta, altrimenti scivoleranno via...'
così le diceva la tanto amata nonna che le ha lasciato una somma adeguata per poter proseguire gli studi, quell'università di cui parla spesso con la sua amica Chiara. Peccato che arrivi Andrea, lo splendido trentenne che in modo velato e sottile la farà rinunciare all'università e alla possibilità di diventare qualcuno, tutto per essere sua moglie. A Barbara sta bene: è innamorata, e un cuore innamorato non ragiona. 

'I sogni da realizzare se tornano dopo anni e ti ritrovi impreparata ti devastano e non ti danno pace...'

Eppure Barbara i suoi sogni li realizzerà tutti, anche quelli meno probabili; un romanzo che insegna ad apprezzare tutto della vita, non solo le cose belle. Un romanzo che fa capire quanto caduche siano le cose terrene e che gli uomini sono nulla in confronto al destino, al fato, al divino, e nonostante tutto è bello pensare (e sperare) che 'uno il destino se lo deve inventare, oltrepassando dei limiti che sembrano enormi'.

Potete trovare 'Il mare è sempre lì che ti guarda' su Amazon



martedì 25 agosto 2015

Recensione al primo capitolo de 'Le tre notti dell'abbondanza' di Paola Cereda

Dopo il successo di 'Se chiedi al vento di restare', Paola Cereda si è cimentata in un nuovo romanzo targato Piemme, da oggi in tutte le librerie: 'Le tre notti dell'abbondanza'.



Titolo: 'Le tre notti dell'abbondanza'
Autore: Paola Cereda
Editore: Piemme
Pagine: 308
Pubblicato il 25 agosto 2015
Prezzo e-book: € 9,90
Cartonato con sovraccoperta € 17,90

Sinossi: Fosco è un paese arroccato su uno scoglio a picco sul mare. Per arrivare alla spiaggia, bisogna avventurarsi lungo una scala di legno e pietra che nessuno si è mai preso la briga di aggiustare. Perché il mare è maledetto e gli abitanti non lo possono avvicinare. La Calabria di Fosco è una terra aspra dove il tempo scorre lento. Le regole sono legge per coloro che lì nascono. Per tutti, ma non per Irene.
Irene ha quindici anni e un quaderno arancione sul quale disegna il quotidiano, così come se lo immagina. La notte, sui tetti di Fosco, si incontra con Rocco, il figlio di uno sparato. Durante l’annuale pellegrinaggio alla Madonna, Irene e Rocco ascoltano una conversazione tra masculi che cambia per sempre il corso delle loro vite. Le successive tre notti dell’abbondanza segnano un prima e un poi senza ritorno. C’è chi prova a cambiare, nella convinzione che la vita si accetta ma non si subisce. Irene farà la sua scelta. La vita, per lei, è una pennellata di colore su un muro bianco.
La nostra recensione al primo capitolo de 'Le tre notti dell'abbondanza'
Una delle cose che più mi colpisce di questa pregevole autrice sono le descrizioni; dopo appena due pagine ricche di elementi che descrivono Fosco, il paesino in cui è ambientata la storia, il lettore riesce quasi a vederlo concretizzarsi dinanzi ai suoi occhi. Le descrizioni dell'autrice non sono monotone e pesanti; molto spesso odio le descrizioni inutili di tanti libri e romanzi. Sono una persona che va dritta al 'dunque'. Ed è proprio questa capacità di Paola Cereda a piacermi; lei riesce con poche parole a descrivere i tratti significativi di un determinato contesto. Non è importante 'dove' si trovi di preciso, quanto il fatto che il lettore riesca a toccare con mano la realtà che l'autrice vuole fargli vedere. 
Paola passa poi a descrivere la protagonista, Irene, una ragazza di 15 anni con le ciglia folte. Pochi tratti e poche frasi che però rimangono nel cuore del lettore: ' Irene disegnava la realtà così come se la immaginava'.
'...odiava ...essere chiamata fìmmina. Al paese, fìmmina voleva dire meno di masculu'.
Altrettanto realistica la descrizione di Angiolino, un ragazzo magrolino ed esile, figlio del boss locale cui tutti portano rispetto e timore. 'Nonostante le pistole giocattolo e le ore dedicate ad accoltellare quarti di vacca, nonostante le docce fredde e il tempo perso per insegnargli a sparare, Angiolino adorava il pastello rosa. Dipingeva qualsiasi cosa con il pastello rosa. Scriveva le lettere dell’alfabeto con il rosa. Faceva i conti con il rosa. Si puliva le orecchie con il rosa. Dipingeva i prati di rosa'.  
Le prima 28 pagine sono volate via in un batter d'occhio... non avevamo dubbi che anche questa volta Paola Cereda avrebbe dato il meglio di sé e avrebbe stimolato la curiosità dei suoi lettori. Noi continueremo la nostra lettura, e voi?
Se volete leggere l'incipit, lo trovate qui!

lunedì 24 agosto 2015

La ragazza del treno: la recensione di Libriinuscita






Titolo: La ragazza del treno
Autore: Paula Hawkins
Editore: Piemme
Pagine: 215
Prezzo:€ 9.90

Sinossi: La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo ormai finto lavoro in città. Sì perché Rachel ha perso il lavoro, la sua vita è andata in pezzi dopo la separazione dal marito e l'inizio di un viaggio nell'alcolismo che ormai l'ha portata a non credere più in sè stessa. Unico punto fermo è quel viaggio sempre uguale: seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua.

Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. 

La nostra recensione de 'La ragazza del treno'
Ho iniziato a leggere la ragazza del treno per via della pubblicità sui vari siti internet che lo descrivevano come un thriller mozzafiato assolutamente da non perdere. La critica non ha assolutamente sbagliato quando l'ha definito 'Il miglior romanzo di suspense da Gone Girl - L'amore bugiardo (THE NEW YORK TIMES)', 'Una storia traboccante di sorprese, che riesce a costruire una tensione eccezionale.(PUBLISHERS WEEKLY)'. 'La ragazza del treno' è un thriller che sono riuscita a leggere in pochissimi giorni, tanto mi ha coinvolto a livello emotivo. Sicuramente non è classico romanzo in cui ci si immedesima nella protagonista, anzi, Rachel ci fa pena, quasi ci fa stare male quel suo andare alla deriva per il suo matrimonio fallito, per aver perso il lavoro, con quel suo problema di alcolismo che la fa allontanare dalla vita reale e dalle persone. Anzi, la solitudine della sua vita è a tratti insopportabile, eppure, nonostante tutto, il lettore vuole sapere cosa ha visto in realtà la protagonista; la domanda diventa pressante perché Rachel confonde i ricordi sbiaditi di una notte da dimenticare. Ci sono addirittura dei momenti in cui il lettore si chiede se non si sia inventata tutto, se sia lei l'artefice di quanto accaduto o solo una povera innocua pedina nelle mani di uno psicopatico.
L'autrice ha uno stile di scrittura semplice ed accattivante, e sa dosare sapientemente informazioni importanti al dispiegarsi della trama in modo da creare suspence ed aspettative; non sarete delusi da questa lettura. Parola di Libriinuscita!
Acquista il libro su Amazon, ecco il link!


mercoledì 5 agosto 2015

Volevo essere Lady Oscar: la nostra recensione ai primi due capitoli

Titolo: 'Volevo essere Lady Oscar'
Autore: Marie - Renée Lavoie
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 130
Prezzo: € 9,90


Sinossi: Il suo nome è Hélène, ma si fa chiamare Joe e vuole essere trattata come un maschio per assomigliare a Lady Oscar, l'eroina del suo cartone animato preferito. Come lei, vorrebbe vivere in un'epoca leggendaria, vive però negli anni Ottanta, in un quartiere popolare di Québec in cui si aggirano molti ex pazienti di un istituto psichiatrico (più che alla corte di Versailles, assomiglia a una corte dei miracoli). Il suo mondo è fatto di tre sorelle, un padre molto occupato a essere malinconico e una madre dal pugno di ferro. E poi c'è Monsieur Roger, il vicino ottantenne che passa le giornate a fumare, bere birra e imprecare, mentre aspetta con impazienza che giunga la sua ora. Contro ogni aspettativa, a furia di battibeccare, tra la ragazzina impertinente e il vecchio scorbutico nasce un'amicizia indissolubile...

La nostra recensione ai primi 2 capitoli:
'Volevo essere Lady Oscar' è un romanzo che rievoca gli indimenticabili anni '80, quando ancora internet, i cellulari, i tablet e tutte le diavolerie elettroniche non erano che un miraggio futuristico. Da quarantenne quale sono, mi sono ritrovata perfettamente nei panni della protagonista che si fa chiamare Joe per sfuggire a una condizione di inferiorità della donna rispetto all'uomo, condizione di inferiorità che lei esaspera a dismisura, dal momento che vive nel mondo moderno e non nel settecento, come la sua eroina preferita, Lady Oscar.
Le descrizioni sono una delle cose che mi hanno attirato di più; l'autrice riesce ad immergere il lettore nelle pieghe della città in cui vive la protagonista, ne sente addirittura gli odori e i sapori, oltre ad amare gli strambi personaggi del quartiere popolare di Québec.

"La tranquillità del quartiere, di solito rumorosissimo, 
a quell'ora era turbata soltanto da qualche buffo personaggio
come il vecchio Matusalemme, di cui non riuscivo a determinare l'età...
Matusalemme percorreva le strade borbottando,
sempre con addosso un completo nero incantevolmente ridicolo
in quel quartiere dove nessuno era mai andato a 
lavorare strangolato da una cravatta".

'Volevo essere Lady Oscar' lo consiglio soprattutto a chi ha visto un cartone animato che ha segnato un'epoca, proprio come hanno fatto 'Candy Candy' e 'Georgie'; tempi meravigliosi in cui le bambine, anzi tutti i bambini, ancora sognavano ad occhi aperti il mondo immaginario dei cartoni animati.
Se ve lo consigliamo? Certo! Se volete leggere l'estratto de 'Volevo essere Lady Oascar' cliccate qui!