mercoledì 27 gennaio 2016

Recensione di 'Chirù' di Michela Murgia

Titolo: Chirù
Autore: Michela Murgia
Editore: Einaudi
Pagine: 200

Amarsi vuol dire perdere l’equilibrio, derubarsi l’un l’altro, attrarsi e spaventarsi, scambiarsi di posto: è questo che fanno Eleonora e Chirú. La loro è una storia di apprendistato, dono, manipolazione e gioventú.


«Era giovanissimo, ma aveva nello sguardo qualcosa di slabbrato, come se osservasse il mondo da una prospettiva già offesa. Vorrei poter dire che la nostra fu un’immediata affinità elettiva, ma sarebbe una menzogna. Io Chirú lo riconobbi».

La trama


Quando Eleonora e Chirú s’incontrano, lui ha diciotto anni e lei trentotto. Pur non avendo nulla in comune, i due condividono ogni tipo di esperienza, dalla cucina all'arte, dai rapporti affettivi al gusto estetico. Eleonora diventa per Chirù una sorta di guida, di maestra. Non è la prima volta che impartisce questo insolito tipo di istruzione; nel suo passato ci sono ben 3 'allievi'. Mentre dei primi due parla con una certa leggerezza e ammirazione perché hanno vite brillanti e di successo, del terzo evita di parlare. 



La recensione di 'Chirù' di Michela Murgia

Già dalle prime pagine si riconosce lo stile dell'autrice, diretto, schietto e a tratti carico di tensione emotiva. Un libro che ha avvicinato e sta avvicinando a lei numerosi fans, io per prima. Non avevo mai letto niente di Michela Murgia, ma 'Chirù' mi è piaciuto moltissimo; l'ho amato sin dalle prime pagine.