martedì 6 settembre 2016

La recensione di After dark di Haruki Murakami


Titolo: After Dark
Autore: Haruki Murakami
Editore: Einaudi
Traduttore: A. Pastore
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Ho sentito nominare talmente volte Haruki Murakami che mi è venuta l'idea di leggere uno dei suoi numerosi romanzi. Chiedendo ad alcuni amici, uno dei libri che è piaciuto di più è stato 'After Dark' e, sulla scia dei loro consigli ho deciso di leggerlo anche io. Cosa ne penso? Ve lo dirò se continuerete la lettura del post.

La trama



Un giovane jazzista, un esperto informatico, una prostituta picchiata da un cliente, la manager di un love hotel, una ventunenne che vegeta in uno stato semicomatoso, e sua sorella, ragazza solitaria e inquieta. In una Tokyo aliena, nell'arco di una sola notte i destini di queste persone finiscono per incrociarsi facendo emergere un inatteso senso di umana solidarietà.

'After dark': la recensione di Libriinuscita

'After dark' è un romanzo relativamente breve, ma nonostante tutto l'ho letto in due settimane, e ciò significa che non è un libro che mi ha appassionato in maniera particolare. I giudizi positivi della critica e del pubblico non mancano, ma sinceramente ho letto libri di autori meno famosi che mi hanno trasmesso di più. Il tempo è il grande protagonista di 'After dark': le vicende dei personaggi, tutti perfetti sconosciuti gli uni per gli altri, si svolgono nell'arco di una notte come le altre in una Tokio quasi surreale. I personaggi si trovano coinvolti in una serie di vicende e, pur non conoscendosi, si 'aprono' alle confidenze, raccontando parte delle loro vite e dei loro problemi. E' forse questo uno dei punti che più mi ha colpito di 'After dark', la solidarietà che si crea tra esseri umani accomunati da condizioni particolari e spesso 'estreme'; Haruki Murakami riesce a trasmettere piuttosto che a dire, riesce ad avvicinare con le parole piuttosto che colpire con i fatti, tutto in sordina, in maniera molto pacata, ma non per questo meno incisiva e prepotente.


Frasi da 'After dark'

La realtà, 
come la sabbia di una clessidra, 
sfugge dalle sua dita sottili e cade.
 Il tempo lì non è suo alleato.

Nei suoi occhi, 
come in due nuvole grigie riflesse sulla superficie liscia di un lago,
 affiora il colore della solitudine.