lunedì 30 dicembre 2019

Le padrone di casa | La recensione

Ad Alisya. Entra nella Vita a capo alto, anima mia; mai a ginocchia piegate!



Titolo: La padrone di casa
Autore: Maria Pia Selvaggio
Editore: Edizioni2000diciassette
http://www.lafeltrinelli.it/libri/maria-pia-selvaggio/padrone-casa/9788894306521

Quarta di copertina


Un omicidio. Il lettore rimbalza dalla morte al di là del tempo, in un mondo di potere e sangue. Il nuovo romanzo di Maria Pia Selvaggio ha un volto densamente femminile: Le Padrone di Casa. Sono loro a sentenziare morte e paventare «salvezze», tessendo il putrido filo sotterraneo del malaffare. Fratture brucianti, "femmine qualificate", in un dramma carnale dove si sfiora la cronaca nel racconto intimista e spietato di una profonda corruzione. Vittime e carnefici quasi arrivano a confondersi nelle scelte che si succedono inevitabili, ma consapevoli. L'autrice scava nelle viscere di una camorra al femminile, genitrice e incubatrice del Male assoluto. La vecchia generazione traccia il cammino e passa il testimone alla nuova: donne "forti e più agguerrite che mai!". La ricchezza e il potere abbracciano l'ancestrale marciume e si aprono su di un vizioso palcoscenico dove affari e collusioni, nomi e corpi, si addensano in una Napoli sfocata che distoglie lo sguardo e prende le distanze da un'umanità piegata su se stessa e sulle proprie letali debolezze.

La recensione de 'Le padrone di casa'

Un romanzo che si legge tutto d'un fiato. Premesso che non è proprio il mio genere, e che avrei preferito leggere qualcosa di più leggero e spensierato, 'Le padrone di casa' ti rapisce e ti porta in un mondo fatto di potere, espedienti, patti di sangue, fratellanze, soldi, onore, camorra e chi più ne ha più ne metta. Un romanzo scritto in modo esemplare da un'autrice (non me ne voglia), a me sconosciuta, e proprio per questo molto apprezzata: Maria Pia Selvaggio.
Ho amato le sue descrizioni di Napoli e dei suoi vicoli e palazzi, ho spiato i suoi personaggi e le loro azioni, ho visto con i miei occhi quello che lei raccontava:
'Questa città spietata e bella ignora i lampioni. Le strade sono spesso buie. Qui gli uomini d’onore, nella notte, come avvoltoi, si contendono la fatica, la gioia, la misericordia, la pace, il pane,la felicità; s’impadroniscono di cadaveri già dissolti, sfumandonei ricordi. Le leggi scritte nel cielo, troppe volte, si disperdono,ed è questo il privilegio che può spiegare l’odio'.

Ho provato emozioni che poche letture mi hanno trasmesso, soprattutto nell'amore di una madre per il figlio:

'Ha scansato la folla e mi ha preso la mano, resistendo a chi la voleva trascinare lontano.
“Non ci sono suoni Salvato’, in quell’altro mondo, puoi dormire!”
Sul collo mi è schizzato del sangue, prende il pizzo della sua veste e me lo asciuga: si inumidisce le dita e mi pulisce le ultimemacchie secche, mi avvicina il bavero della giacca e mi sussurraparole che capiamo solo io e lei:
“Ti avevo detto che prima di uscire dovevi mangiare ma... ma tu non mi ascolti mai!”

“Hai mangiato? Salvatò, hai mangiato?”
Solo io e lei sapevamo che in quella domanda era racchiuso il più grande: “ti voglio bene” del mondo'.


Un romanzo dove le figlie femmine 'ereditano' una dote importante, un fardello che nemmeno un uomo avrebbe potuto gestire. 3 figlie femmine che non sono 'camorriste di periferia, quelle che si sbracciano fuori Poggioreale, che prendono il posto dei mariti nello spaccio, nella prostituzione, nell’usura...', figlie  '“boss” di alto bordo, quelle che non si sporcano le mani, né la bocca, né gli occhi'; figlie perfette e complete, 'che si sanno scuotere tutto da dosso, come un albero quando ha i frutti maturi. E la politica, si gestisce anche quella'.

Tutti i personaggi sono caratterizzati in modo univoco; l'autrice non li definisce fisionomicamente, ma attraverso i loro pensieri, tanto che il lettore riesce a carpirne i segreti più reconditi e ad immaginarne i tratti del volto.
Vi invitiamo a visualizzare il booktrailer e a commentare le vostre impressioni dopo aver letto il libro.