domenica 26 aprile 2020

Recensione 'Il cigno nero' di Antonio Mazziotta





Titolo: Il cigno nero
Autore: Antonio Mazziotta

Editore: PubMe
Formato: EPUB

Testo in italiano
Cloud: Sì Scopri di più
Compatibilità: Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
Dimensioni: 645,82 KB
  • EAN: 9788833664606

Sinossi

Sedici racconti straordinari nella loro ordinarietà, uomini e donne come tutti noi che si trovano ad affrontare un difficoltoso e irto percorso chiamato vita. Cigni neri ma dalle cui piume si spargono gocce d'arcobaleno.

Recensione 'Il cigno nero' di Libriinuscita

L'idea dei racconti mi è andata subito a genio per questo triste periodo di quarantena dove inizio e non finisco mille libri e mille telefilm. Non riesco a trovare quasi nulla che mi interessi più di tanto, ed è dovuto soprattutto alla nostra reclusione forzata. 'Il cigno nero' mi ha colpita per il titolo, che mi ricordava un film visto tempo addietro che raccontava la rivalità tra ballerine portata alle estreme conseguenze. Ho pensato subito che potesse essere interessante, e come faccio spesso mi sono lasciata conquistare anche alla copertina. Mi è piaciuta sin da subito, con questa piuma nera dalla quale sono cadute, forse, delle gocce di inchiostro miste a schizzi di colore diverso. Che sia sangue?
16 racconti in cui si parla di un rapporto inesistente padre  figlio, una famiglia distrutta, un uomo che si lascia governare dagli eventi, un uomo ormai avanti con gli anni che si scopre succube delle abitudini, tutti episodi di vita quotidiana o spezzoni di ricordi sparsi, occasioni perdute, errori commessi, vite buttate. Il lato oscuro che fa parte di ognuno di noi, personaggi come tanti che rendono partecipe il lettore dei loro pensieri. Racconti che potrebbero essere quelli di qualunque lettore, anzi, potrebbe essere che ci si ritrovi in uno di questi racconti, tanto i personaggi sono ben delineati dal punto di vista caratteriale. Il lettore se li immagina, potrebbero essere suoi conoscenti, o addirittura persone che conosce molto bene o familiari. Antonio Mazziotta crea delle storie verosimili, fatte di personaggi che il lettore si immagina in carne e ossa, il tutto scandito da un modo di scrivere che io ho gradito molto e di cui vi riporto qualche frase alla fine di questo articolo. 
Vi consiglio la lettura de 'Il cigno nero' perché i racconti sono tutti interessanti e scritti molto bene. Lo trovate su Ibs qui  


Le frasi che ho amato de 'Il cigno nero'

'Avevo paura. 
Quella bestia mi avrebbe ucciso, prima o poi, ne ero certo. 
Ma ormai non sapevo più cosa facessi, 
sapevo solo che mi faceva stare bene e lo facevo.... 
Nulla di grave, in fondo, 
se non che continuavo a essere colpevole 
e continuavo ad assolvermi'

'Il desiderio non è che una momentanea privazione'

'Per il momento devo sopravvivere senza opporre resistenza. 
So già come fare perché non è la prima volta. 
Mi muoverò piano,
 trascinerò il mio cadavere proprio come fa una persona triste.
 Questo stato d'animo non mi impaurisce come dovrebbe, 
è ormai un'abitudine, ed è la cosa che mi fa meno paura'.

'Temo che morirò con un profondo senso di risentimento 
verso la vita e imprecando verso quello che dopo, forse, verrà'.

lunedì 13 aprile 2020

Il giorno uno di noi due || Recensione

In questi giorni di quarantena sto leggendo oltre ogni immaginazione, un po' per noia, un po' perché ho un sacco di libri da leggere ma che per mancanza di tempo, non ho mai nemmeno iniziato.
Quasi per caso mi sono ritrovata tra le mani un libro un po' datato che non ricordo nemmeno perché avessi acquistato, visto che il titolo nemmeno mi ispirava: 'Il giorno uno di noi due'. 
Stessa cosa l'autrice: Stefania Rossotti. Sentita nominare, ma nulla di più.



Autore: Stefania Rossotti
Editore: Mondadori


Iniziato a leggere appena ieri, finito in questo momento. Preferisco recensire 'Il giorno uno di noi due' a caldo, per trattenere tutte le emozioni che mi ha rilasciato. Posso sicuramente affermare che è un libro che mi ha fatto piangere dall'inizio alla fine, che racconta emozioni talmente tanto tangibili che si possono toccare, sentimenti talmente vivi che possono essere quelli di ognuno di noi. Un libro che fa riflettere su tante cose: le scelte che siamo chiamati a fare, le amicizie di una vita, le persone con cui ci relazioniamo, il legame che si crea con alcune persone piuttosto che con altre, la solitudine, il rifiuto, il bisogno di essere amati. Ho amato ogni pagina, ogni singola frase di questo libro. Finalmente un libro che rileggerei volentieri (generalmente finisco un libro e non lo leggo più).
Ma questo mi ha aperto ferite personali che pensavo di aver rimarginato col tempo, e invece, ho scoperto essere ancora aperte e sanguinanti. Un libro che fa capire il senso di alcuni legami che ci accompagnano per tutti i giorni della nostra vita, senza poterci dare una spiegazione e senza essere costretti a chiederci il perché.

Un libro che ho acquistato forse due anni fa in occasione di una giornata di sconti in libreria, e che mai avrei acquistato non solo perché il titolo non mi intrigava, ma anche perché nemmeno la copertina mi incuriosiva più di tanto. Ringrazio la mia quarantena per aver scoperto questo capolavoro, e ringrazio l'autrice, Stefania Rossotti per aver saputo raccontare i sentimenti in maniera così vivida e prepotente. 

 Sinossi

Un uomo e una donna si rincorrono, si parlano, si amano per tutta la vita, senza stare insieme. Vogliono che sia per sempre, dunque decidono che non sarà, mai. Nasce così il loro amore senza conseguenze. Un legame, inscindibile e segreto, in cui ogni giorno è il giorno uno, il domani non c’è e la fine non è prevista.
Una storia che comincia con i due protagonisti ancora bambini. Ma già alleati dentro al dolore: lui che affronta la perdita della madre, lei cresciuta nel gelo di una famiglia anaffettiva. Da qui l’idea, folle e perfetta, di provare a vivere un amore messo al riparo da tutto: dal mondo, dagli altri, da qualsiasi idea della fine. Nascosto e invincibile. La formula esatta per l’eternità.

Le frasi più belle di 'Il giorno uno di noi due'

'Non sono tua, non sei mio.
Posso essere dentro di te, posso essere te. 
Ma non posso esserti accanto...'


'Non ci sei tu a tenermi insieme. 
Non ci sei e non richiamo. 
Ho bisogno di te, del nostro segreto, 
del nostro buio, dove tutti i pezzi di me tornano insieme. 
Ho bisogno di te. 
Sei la mano che dà forma al mio corpo,
come fossi creta sul tornio. Ma non ci sei...'


'Preferisco credere che tu abbia sentito tirare la corda che ci unisce
 e che sempre ci strappa alle cose che siamo facendo, 
alla vita che stiamo vivendo. 
Sai di cosa sto parlando, è stato sempre così. 
Sentiamo quella tensione, 
quel richiamo e cominciamo a cercarci, di corsa. 
A volte è bello, più spesso è dolore.' 



'Non siamo mai riusciti a caminare di fianco, 
anche se siamo stati vicini, allineati, per tutta la vita.
 Ti ho sempre dovuto rincorrere 
e tu hai sempre dato per scontato che lo facessi: 
chi mi ama mi segue. e io ti amavo, a modo nostro'.