martedì 25 settembre 2018

'Fiorire d'inverno' di Nadia Toffa: perché non lo leggeremo



Autore: Nadia Toffa
Titolo: Fiorire d'inverno
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 9 ottobre 2018
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Tutti conosciamo le vicende di Nadia Toffa alle prese con una delle malattie più brutte che ci siano al mondo. E' di qualche giorno la notizia che Nadia ha sconfitto il suo male e dalla sua esperienza è nato un libro autobiografico in uscita il prossimo 9 ottobre, dal titolo 'Fiorire d'inverno'.

Già dalla quarta di copertina Nadia esordisce:

«Ho sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all'improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell'ultima carta. Per ciascuno di noi l'esistenza è costellata di eventi che in prima battuta sono sembrati inaffrontabili, e invece poi hanno portato a una rinascita, a un nuovo equilibrio. Penso che ci sia un ordine più saggio che governa il mondo e di cui spesso ignoriamo il senso, la prospettiva. Per questo ho una grande fiducia, mi alzo sempre col sorriso. Certo che preferisco il sole, ma quando ci sei in mezzo scopri che anche la neve ha la sua bellezza. La malattia, l'avere bisogno di aiuto, mi hanno costretto a riprendere contatto con la mia parte più tenera e indifesa, quella più umana. Era come se mi fossi dimenticata che la fragilità non è una debolezza, ma è la condizione dell'essere umano ed è proprio lei che ci protegge, perché ci fa ascoltare quello che proviamo, quello che siamo, nel corpo e nel cuore.» (Nadia)

Ogni singola frase di queste parole è una pugnalata verso chi ha affrontato un dolore del genere e, nonostante 'ci si alzi sempre col sorriso', arriva un momento in cui il tuo corpo diventa 'non più tuo' ma del tuo nemico. Certo, provate a dire ai bambini malati onco-ematologici che anche la neve ha la sua bellezza. Quei bambini la neve non la possono nemmeno vedere, quei bambini possono mai trovare la bellezza in quattro mura di ospedale, in reparti dove ogni giorno si spengono vite umane spesso anche giovanissime? Provasse Nadia a capire cosa significa per un bambino e per i suoi genitori trovarsi mesi e mesi chiusi in ospedale e non vedere risultati, poi vederli e sorridere fino alla prossima tac che si rivela un nuovo disastro... con questo non voglio dire che io non sia felice della sua guarigione, ma il suo è un caso (fortunato) tra tanti, tantissimi casi che si concludono con la morte. Eppure la stessa Nadia è stata a Taranto, dove ogni giorno muore qualcuno, e non certo di vecchiaia. Proprio lei che è stata vicina ai bambini del reparto di oncoematologia dell'ospedale di Taranto e ha potuto vedere l'affollamento nelle sale d'attesa, le lunghe code, le difficoltà oggettive dei medici che sono sempre troppi pochi rispetto ai malati. Che per lei la malattia sia stata un dono è opinione personale, ma andate a chiedere ai tanti, tantissimi malati di cancro cosa ne pensano della loro malattia. Il cancro ti uccide, ti mangia, logora anche la parte più buona dei tuoi sentimenti, non ti fa essere più lo stesso. Piangi per un niente, non hai voglia nemmeno di parlare, vomiti ogni cosa che mangi e non solo, per non parlare del sangue che ti esce dal naso e dalla bocca per via delle cure palliative che servono solo a evitare di farti morire tormentato dai dolori. Lei è stata un caso, fortunato, ma solo un caso. Di tumore al cervello si guarisce raramente; ma chi ha avuto un genitore o un figlio morto di cancro non penserebbe minimamente di andarsi a leggere un libro che parla di questa malattia. E non facciamola passare come una vittoria dovuta al buonumore e all'ottimismo. Ho conosciuto decine di persone che pensavano di sconfiggere il cancro e sono finiti in una tomba quando erano ancora giovani e avevano tanti progetti da realizzare. Ogni malato di tumore sarebbe stato onorato di avere avuto una seconda possibilità, perché è questo che le è stata data, solo una seconda possibilità. Sfido chiunque a negare una cosa del genere. Io e milioni di persone avremmo venduto l'anima al diavolo per vedere salva la vita di un nostro caro. Fortuna? Destino? Chi lo sa...
Ad ogni modo mi dispiace, ma io questa volta passo. Non ti leggero' Nadia!

giovedì 6 settembre 2018

Vox: la recensione di Libriinuscita

Traduttore: B. Ronca 
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 6 settembre 2018
Pagine: 416 p., Rilegato
Acquistalo su Amazon!

Guardando la classifica dei libri più venduti, ho notato al primo posto 'Vox', un libro uscito soltanto oggi, 6 settembre 2018. Il fatto che sia stato catapultato direttamente al primo posto mi ha colpito non poco, e ho deciso di leggere l'anteprima. Prima di svelarvi cosa ne penso, vi lascio alla sinossi.

'Vox': sinossi

Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto.

La recensione dei primi capitoli di 'Vox'

Generalmente capisco subito se il libro fa per me oppure no. Mi basta leggere poche righe, qualche pagina, per sapere se è una lettura adatta a me oppure no. 'Vox' è un libro scritto estremamente bene; le sue pagine scorrono molto velocemente. L'autrice sa utilizzare i giusti toni, le giuste frasi, e altrettanto ha fatto chi ha tradotto il romanzo. Non sempre è facile rendere in un'altra lingua quello che intende dire l'autore. Peccato che sarà per il periodo che sto passando, con problemi personali di ogni tipo, che mi ha messo un po' l'angoscia e ho deciso di non acquistarlo. Ripeto, è solo un motivo strettamente personale quello che mi ha spinto a interrompere la lettura, anche se devo ammettere che è un libro interessante e molto ben scritto. Io non riesco a immaginare la mia giornata con sole 100 parole... forse perché solo a scrivere me ne servirebbero 1000 al giorno, poi se dovessi contare le parole che rivolgo alle persone che conosco e ai miei figli arriverò non so a quante ... mila parole. Se ve lo consiglio? Sicuramente!
                                                              

domenica 2 settembre 2018

La ragazza sbagliata: recensione



Autore: Giampaolo Simi
Titolo: La ragazza sbagliata
Editore: Sellerio Editore


Sinossi

«Giro pagina e scrivo il suo nome. Nora Beckford. E subito sotto "Sensi di colpa: nessuno". Lo sottolineo due volte, e buco quasi la carta. Nessuno». Ma il tarlo del dubbio si insinua in Dario Corbo, giornalista di successo caduto in disgrazia, e lo spinge a ripercorrere una vecchia storia. Ventitré anni prima c'è stato un omicidio brutale: una diciottenne, uccisa seviziata e abbandonata in un dirupo sulle colline della Versilia. Irene ha appena terminato l'esame di maturità, è una studentessa modello, un esempio per i compagni e una sicurezza per i genitori. A essere incolpata di un orrore che ha fatto rabbrividire un'intera comunità sarà, dopo una lunga vicenda giudiziaria, Nora Beckford. Ventenne figlia di un famoso scultore inglese trapiantato in quella striscia di lusso in Toscana, di lei si era indagato ogni tratto. Il carattere, l'uso di droghe, la passione, la gelosia. Sulla condanna successiva erano stati determinanti non solo le prove ma gli articoli infiammati di un giovane giornalista, Dario Corbo. Proprio lui che oggi, a vent'anni di distanza, è incaricato di un libro a sensazione su quel delitto. E indeciso, ma il lavoro è ben pagato e poi lo incoraggia ambiguamente a dedicarvisi un magistrato d'assalto, che gli facilita l'accesso a incartamenti e perfino a indizi tralasciati. Ma è soprattutto l'incontro fortuito con Nora Beckford, l'assassina da poco uscita di galera, che lo porta a inoltrarsi in una selva di piste trascurate e inattesi ritrovamenti su uno sfondo che si staglia inquietante. Chi è Nora? Come può dirsi incapace di ricordare perfino una singola istantanea di quella ferocia? Cosa si è insinuato in lei, cosa è successo intorno a lei? Quali oscuri segreti della storia criminale italiana l'hanno avvinghiata? 

La recensione di 'La ragazza sbagliata'

Devo ammettere che non conoscevo l'autore (non me ne voglia), ma ho iniziato a leggere la ragazza sbagliata per caso. Avevo finito i libri sul mio kindle e non avevo intenzione di andare a dormire senza leggere le mie pagine 'di qualunque cosa scritta bene'. Mi è capitato l'estratto di 'La ragazza sbagliata' e ho iniziato a leggerlo... non ho più smesso. Ho acquistato su Amazon la versione kindle e l'ho letteralmente divorata. Libro molto ben scritto, con una trama che si dipana in modo regolare e interessante. Il lettore è coinvolto in prima persona nell'identificazione del responsabile dell'omicidio, e fino alla fine l'autore si guarda bene dal rivelare indizi che possano anche solo lontanamente far immaginare chi possa essere stato. Belle le descrizioni, mai pesanti ma sempre ben dosate col resto della narrazione. Se lo consiglio? Sicuramente. Ottima lettura!

Le frasi più belle de 'La ragazza sbagliata'

'... non si precipita mai lentamente.
La gravità è una legge implacabile.
Possiamo tutt'al più illuderci
racconta a noi stessi
che in realtà stiamo solo planando abilmente in picchiata...'

'Una donna non dimentica mai i dolori del parto,
ma il suo corpo produce degli ormoni che
ne attenuano il ricordo, altrimenti sarebbe terrorizzata solo all'idea di riaffrontare
un martirio del genere.
Deve succedere un po' così anche quando perdi qualcuno.
Una volta che hai smesso di soffrire,
devi dimenticare quanto sei stato male,
altrimenti non ti avvicineresti più a una persona in vita tua'

'Le vittime non parlano.
Non depongono e non testimoniano.
Le vittime non hanno voce,
per questo ci ossessionano.
La voce delle vittime risuona nella nostra immaginazione e, quando non 
riesce a entrare nei nostri sogni, ci toglie il sonno e la ragione.'