sabato 23 febbraio 2019

'Fedeltà' di Marco Missiroli. La recensione

Fedeltà

Marco Missiroli

Editore: Einaudi 
Collana: Supercoralli
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 12 febbraio 2019
Pagine: 232 p.


Appena finito di leggere. Sicuramente un libro che merita di essere letto. Scritto molto bene, senza inutili giri di parole, invoglia il lettore a proseguire la lettura fino all'ultima pagina

La recensione di 'Fedeltà'

Non mi piace svelare nulla di questo romanzo che ho letto in appena due giorni. Sappiate solo che i protagonisti potremmo essere ognuno di noi; sono talmente tanto reali con i loro problemi e la loro quotidianità, che quasi riusciamo a toccarli. Mi piace come scrive Marco Missiroli; una scrittura semplice che arriva subito al punto. Pochi tratti che descrivono gli eventi, ma precisi e indelebili nella mente del lettore. Questo romanzo l'ho amato sin dalle prime pagine. Al momento è al secondo posto nella classifica dei libri più venduti, e questa volta la classifica ha pienamente ragione. Come saprete non mi piace leggere libri in classifica perché spesso non rispecchiano la realtà e si rivelano degli specchietti per le allodole, legati piuttosto alla casa editrice o all'autore che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Questa volta a 'Fedeltà' gli avrei dato anche il primo posto nella top ten dei libri più venduti della settimana. Leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate!

«Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento» Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole piú profonda? La fedeltà è un'àncora che ci permette di non essere travolti nella tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci. Marco Missiroli lo racconta andando al cuore dei suoi personaggi: lui, lei, l'altra, e l'altro. Noi stessi. Preparatevi a leggere la vostra storia. «Il malinteso», cosí Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell'università insieme a una studentessa: «si è sentita male, l'ho soccorsa», racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione. Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, cosí come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un'ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l'ha ottenuto grazie all'influenza del padre. La porta dell'ambizione, invece, Margherita l'ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un'agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l'interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell'esistenza. In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l'orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo. 



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