domenica 25 febbraio 2018

'Uomini che restano': la recensione



Autore: Sara Rattaro
Titolo: Uomini che restano
Editore: Sperling & Kupfer

Leggere un libro di Sara Rattaro è ogni volta un piacere; forse è l'unica scrittrice di cui ho letto veramente tutto, sin da 'Un uso qualunque di te', che ha fatto sì che io la conoscessi. Ogni volta mi lascia addosso delle 'emozioni' che raccontare solo a voce sarebbe troppo riduttivo. Sentimenti autentici, dolore, gioia, sofferenza ed esaltazione si compenetrano vicendevolmente non solo in 'Uomini che restano', ma in tutti i suoi romanzi. Il lettore diventa 'dipendente' dal romanzo e fino all'ultima pagina vi rimane incollato, senza riuscire a smettere di leggere, tanto che ne vorrebbe ancora e ancora. E' una cosa che succede di rado, e non sempre per lo stesso autore, e invece con Sara Rattaro è praticamente un appuntamento fisso; non riesco a smettere di leggerla finché non arrivo all'ultima pagina. I suoi personaggi sono non solo veri, ma reali; il lettore ne tocca i sentimenti più intimi e nascosti senza poter fare a meno di soffrire e gioire con essi. Sembra scontato, ma questa sorta di 'magia' non accade con tutti gli scrittori, solo con quelli speciali. 

Sinossi
All'inizio non si accorgono nemmeno l'una dell'altra, ognuna rapita dal panorama di Genova, ognuna intenta a scrivere sul cielo limpido pensieri che dentro fanno troppo male. Fosca e Valeria si incontrano per caso nella loro città, sul tetto di un palazzo dove entrambe si sono rifugiate nel tentativo di sfuggire al senso di abbandono che a volte la vita ti consegna a sorpresa, senza chiederti se ti senti pronta. Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro lunga storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell'uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un'amicizia vera, di quelle che ti fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che senza preavviso ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Ti porta a perderti, per ritrovarti. Ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, nuovi amici e amici di sempre, amori che non fanno promesse a metà.

Questa volta, contrariamente allo schema che seguo nelle recensioni, ho scritto la recensione di 'Uomini che restano' prima di svelarvi la trama, ma tutto questo perché dietro certi piccoli capolavori, la trama passa in secondo piano e i sentimenti si scoprono pagina dopo pagina. Ogni tanto è bene farsi trascinare non tanto dalla quarta di copertina ma solo dalle sensazioni che il libro ha trasmesso a chi lo ha letto prima di noi. Cosa ne pensate?

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