domenica 16 febbraio 2020

Recensione|| Tramonti di cartone


Titolo: Tramonti di Cartone
Autori: Marcello Affuso, Valentina Bonavolontà, Giulia Verruti.
Data di uscita: gennaio 2020
Genere: poesie
Editore: GMPress


Prima volta che mi avvicino a una raccolta di poesie, ma l'ho fatto con un anima nuova perché 'Tramonti di cartone' è stata una scoperta nel vero senso del termine: non immaginavo fosse stato scritto a più mani, e ancor meno immaginavo contenesse al suo interno una galleria di fotografie e illustrazioni eccezionali per spessore e temi trattati, che sono poi un continuum di quello che le parole degli autori hanno espresso nei loro componimenti.

Poesie e parole che hanno come tema centrale l'amore, i sentimenti. Ma il tema non viene trattato in modo mieloso e distaccato dalla realtà; anzi, devo ammettere che l'ottanta per cento delle persone che leggeranno 'Tramonti di cartone' si ritroverà tra le sue pagine come in un diario intimo e personale. Quanti di noi ricordano persone che, nonostante abbiamo appena intravisto nel corso della nostra esistenza, non hanno mai dimenticato? Uno sguardo, un sorriso, un gesto che rimangono scolpiti nella memoria e che niente e nessuno potrà mai farci dimenticare. 

Come ribattere alle parole di Valentina Bonavolontà che in 'Anna' dice:

'Il mio dolore è qui incastrato così profondamente dentro di me, che l'unica mia speranza è solo quella di abituarmi. Per me la morte è un punto e non trovo nessuna spiegazione, nessuna risposta'

Oppure alle parole di Giulia Verruti che in 'Vestito rosso' scrive:

'Eravamo due sconosciuti che non si erano mai visti prima e che riuscivano a tenersi per mano sostenendosi attraverso un tortuoso percorso ad ostacoli. Eppure non l'avevo nemmeno sfiorata'.

Vi consiglio di leggere la poesia o il componimento e di scorrere le pagine alla ricerca della fotografia o illustrazione che vi è collegata. Si tratta di una sensazione particolare, che generalmente soltanto un libro o soltanto la lettura non lasciano; una sensazione che difficilmente riesco a spiegare perché appaga l'anima e apre la mente su una serie di riflessioni sulla vita e sulla morte, sulla gioia e il dolore, come pochi scritti ormai riescono a fare. Una lettura che consiglio e che potrete trovare al seguente link.



Di seguito qualche passo tratto dal comunicato stampa di 'Tramonti di cartone'':

Tramonti di cartone è un progetto condiviso in cui i tre autori, Marcello Affuso, Valentina Bonavolontà, Giulia Verruti, l’illustratrice Federica Crispo e la fotografa Erica Bardi, scelgono di abbandonare la zona di comfort che permette di celare se stessi nel chiaroscuro delle proprie fragilità, come se la vera essenza di sé fosse qualcosa di cui vergognarsi e si mettono a nudo, parlando di amori vecchi e nuovi, amicizia, perdita, ricordo, incontri, dolore, speranze. Un lavoro corale in cui ciascuno fa la sua parte.
Il ricavato delle vendite verrà interamente devoluto alla Onlus I Care, associazione che ogni giorno lotta per portare in Africa acqua, istruzione e formazione ad un popolo duramente provato dalla fame, dalla miseria, dalla siccità, dalla guerra e da gravi emergenze sanitarie.
'Del tempo passato insieme amo la forza del vento, che mi ha indolenzito le ossa, sciolto il pianto, navigando nei miei dubbi. Questo essere luce e fango, lo strabordare di incertezze, un fitto precipitare nella felicità. La gioia non riesce a spiegare mai le sue ragioni'.
Tramonti di cartone è un viaggio, un duplice percorso di parole e immagini (66 sono i contributi totali) attraverso cui il lettore si potrà immergere in una profonda riflessione su se stesso, per riportare in superficie quella sensazione sopita, quell’emozione dimenticata, quel ricordo respinto a fatica sotto un cumulo di nuove esperienze. 
Da un incipit nostalgico, con tinte cupe e amare si arriva, scavando a fondo nel proprio io, a un messaggio di speranza e di fiducia verso un futuro ricco di nuovi incontri e di nuovi inizi. Il tramonto diventa dunque apertura verso prospettive ignote ed “estremamente affascinanti nel loro essere potenziali”, un preludio a una notte che porta consiglio e che lascia spazio a un inaspettato, tangibile stupore.
Da “un labirinto di periodi ipotetici” si giunge a una “luce straordinaria prima che sorga il sole”, a una madre terra che genera fiori nonostante l’arsura, a uno scambio di sguardi che si tinge di azzurro.
Il tramonto indica, metaforicamente, qualcosa che volge al termine, che si dilegua e che, declinando, svanisce sotto la linea dell’orizzonte. Nell’istante che precede la scomparsa della luce un sentimento di malinconia ci assale, come se fosse l’ultima occasione per afferrare “un’effimera illusione”.











2 commenti:

  1. Grazie per la recensione e per il tempo che ci hai dedicato.
    Marcello

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    Risposte
    1. Grazie a voi per la disponibilità Marcello. Prima volta che divoro poesie a ritmo serrato. Il vostro 'tramonti di cartone' ha toccato corde che non possono lasciare indifferenti. In bocca al lupo, fiduciosa che possa leggere presto qualche altra pubblicazione.

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