venerdì 20 marzo 2020

Le colpe degli altri di Linda Tugnoli || Recensione

Titolo: Le colpe degli altri
Autore: Linda Tugnoli
Editore: Editrice Nord
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Sinossi


Ogni vita nasconde un segreto. Ogni luogo cela un mistero. Ogni delitto racconta una storia La forma a ventaglio e il colore tipico di quel periodo autunnale, un giallo così acceso da sembrare innaturale. Impossibile sbagliarsi, per un giardiniere come lui: è una foglia di Ginkgo Biloba. Ed è la seconda cosa fuori posto che Guido nota in quel giardino trascurato, parte di una grande villa abitata solo per due settimane l’anno, in agosto. La prima, invece, è stata una ragazza bionda stesa a terra, con indosso un elegante vestito lungo, dello stesso punto di blu dei suoi occhi spalancati sul nulla. Forse per colpa di quel colore che lo riporta a un passato mai dimenticato, o per quella foglia inconfondibile in un giardino senza alberi di Ginkgo Biloba – un dettaglio che Guido, per qualche strana ragione, non segnala alla polizia –, o magari per quel sentore di un profumo antico e familiare che solo lui, grazie al suo olfatto finissimo, ha percepito sulla scena del delitto, comunque sia quella ragazza sconosciuta e il suo triste destino diventano quasi un’ossessione per Guido. Sebbene abbia svariati motivi per mantenere un profilo basso, non resiste alla tentazione d’intraprendere una sorta d’indagine clandestina parallela a quella ufficiale. E il punto di partenza è proprio la foglia di Ginkgo Biloba. Perché lì, in Valle Cervo, in alcuni giardini privati in effetti ci sono degli alberi di Ginkgo. Guido inizia così un pellegrinaggio nei luoghi che lo hanno visto nascere e da cui se n’era andato per cercare fortuna in Francia, ma dov’è tornato da qualche anno per ritrovare una certa tranquillità. Una valle dimenticata dal resto del mondo e in cui pare che il tempo sia sospeso, una valle dove tutti parlano poco e non succede mai nulla. Ma dove sono nascosti segreti che non è più possibile tenere sepolti… 


La recensione de 'Le colpe degli altri'

Linda Tugnoli ha scritto un libro che non si può definire un giallo vero e proprio. Si tratta di un romanzo dove oltre al mistero, al delitto, all'indagine poliziesca, si intrecciano le vite di altri personaggi, l'ambientazione, la valle con la sua storia. Mentre non riusciamo ad avere subito la descrizione di Guido, il lettore immagina sin dalle primE pagine l'ambiente in cui il racconto si svolge. Se lo immagina in modo nitido, quasi come fosse reale dinanzi ai suoi occhi. Guido lo si costruisce a poco a poco, ma non lo si riesce a inquadrare perfettamente se non verso la metà della lettura. Il suo personaggio viene fuori piano piano, da qualche parola o aggettivo che ne descrive gli atteggiamenti o la sua persona. Incanta sin da subito il mistero della ragazza trovata morta con indosso un abito da sera d'altri tempi e una rosa antica tra le dita... che dire! Non potete perdervelo!








2 commenti:

  1. Grazie di questa bella recensione. Ovviamente non posso essere io a parlare ma avete colto proprio nel segno individuando nell'ambiente un vero protagonista della storia, e di questo vi ringrazio!

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    1. Grazie per le belle parole. Ogni romanzo ha le sue peculiarità, e mi piace cogliere il significato più intimo racchiuso in ogni opera. L'autore scrive per comunicare qualcosa... sta a noi cogliere i significati anche personalizzandoli con le sensazioni che le parole e i personaggi ci suggeriscono.

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