Intervista a M.P. Black, autrice de 'I viaggiatori del tempo: la pergamena perduta'
Cari lettori, oggi iniziamo una nuova rubrica dedicata alle interviste. La prima scrittrice intervistata è M.P. Black, autrice della saga de 'I viaggiatori del tempo', di cui abbiamo già letto un capitolo. Grazie alle nostre interviste impareremo come si muove un 'addetto ai lavori' nella stesura di un romanzo, come ha imparato a fare di una passione un mestiere e impareremo a trarre qualche dritta per iniziare i primi passi da 'scrittore in erba'.
Quando è nata la sua passione per la scrittura?
'Quando frequentavo le scuole elementari, mi sono accorta che mentre i miei compagni di classe temevano il momento del breve testo da elaborare o dei riassunti da fare, io invece, al contrario, ne ero sempre entusiasta. Così un giorno, in quarta elementare, ho iniziato a scrivere qualche brano a casa, dopo i compiti, e qualche poesia. Una in particolare, intitolata “L’alba”, è pure stata pubblicata su un giornalino mensile che mi arrivava direttamente a casa. Alle medie, poi, la mia bravissima professoressa di Italiano, che non finirò mai di ringraziare, mi ha spronata a dedicarmi alla scrittura a tempo pieno. E così, da allora, non mi sono fermata mai'.
Potersi dedicare alla scrittura a tempo pieno deve essere meraviglioso per uno scrittore. Da cosa prendi ispirazione per scrivere i suoi libri?
'Domanda difficile! Prendo ispirazione , in primis, da ciò che amo di più in un determinato periodo e da ciò che provo o che sento, che mi aiuta ad elaborare il progetto che ho in mente di scrivere. A volte, traggo ispirazione anche da ciò che mi circonda: dalle persone, dagli ambienti esterni e a volte anche da quelli interni. Spesso, però, l’idea mi arriva così, senza che sia io a chiamarla. Mi riempie la testa, costringendomi a prendere subito degli appunti e ad ampliarla'.
Se potessi descriverti con un libro, quale sceglieresti?
'La risposta può sembrare banale, eppure il libro, anzi i libri dovrei dire, che mi descrivono in modo più adeguato, sono sicuramente quelli di Harry Potter. Volendone scegliere uno, credo che “Il Prigioniero di Azkaban” sia quello che più mi si addice, anche perché contiene i viaggi nel tempo (tematica alla quale sono affezionata e della quale sono ossessionata!!!!). Il mio carattere è simile ai contenuti di questo romanzo. Sono irrequieta, irruenta, iperattiva, con mille idee per la testa, e cerco di risolvere sempre le situazioni spinose e/o trovare le risposte più adeguate a un determinato problema'.
Parliamo del tuo romanzo "I Viaggiatori del tempo:la pergamena perduta"… due pregi e due difetti di Sara e Luca?
'Luca è un ragazzo altruista e coraggioso. Quando si affeziona a una persona, cerca davvero di aiutarla in ogni modo, anche mettendo in pericolo la propria vita. Però, è anche presuntuoso e saccente. Crede di avere la risposta giusta a ogni problema e questo aspetto lo mette spesso in difficoltà.
Sara, la sorella gemella, è una ragazzina dolce e sensibile, che usando la ragione cerca di trovare la soluzione a ogni problematica. Detesta vedere soffrire gli altri e occorre subito in aiuto di chi sta male. Però, il suo più grande difetto è rappresentato dalla mancanza di coraggio. Vorrebbe trovare sempre la soluzione più rapida e indolore per affrontare una determinata difficoltà. A volte, poi, fa troppo la “secchiona” e per questo motivo non riscuote sempre particolare simpatia'.
In questo libro qual è il tuo personaggio che ti piace di più? Perché?
'Argento, il licantropo. Quando ho steso la sinossi del romanzo, ho sentito l’assoluta necessità di inserire anche un personaggio “leggendario”. All’inizio avevo pensato a un vampiro, poi però, essendo queste creature utilizzate spesso nei romanzi fantasy, ho spostato la mia attenzione sui licantropi. E così è nato Argento. Nella sua forma umana è un ragazzo “albino”, con i capelli chiarissimi e gli occhi azzurri. Nella sua forma animale, possiede un mantello bianco dai riflessi argentati. Argento, che alla fine è risultato il personaggio preferito anche dei lettori, è un ragazzo taciturno, che non riesce a legare bene con gli altri. Il suo unico e vero amico è Glauco. I due si aiutano a vicenda, creando un team davvero eccezionale. Argento è l’anti-eroe per eccellenza!'
Dato che questa è una trilogia con una grande componente fantasy, mi sento in dovere di chiederti… ti senti particolarmente legata a questo genere?
'Assolutamente sì! Il primo libro che ho letto, in quinta elementare, era “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Carrol. Da quel momento in poi, mi si è aperto un mondo, fatto di argomenti unici, dove tutto è possibile e dove credo che ogni lettore possa rifugiarsi, per scappare dai vari impegni e pensieri quotidiani'.
Ti piacerebbe vedere questa storia sul grande schermo?
'Mi piacerebbe eccome! Logicamente, si sa che in Italia è praticamente impossibile trovare un produttore che decida di produrre un film fantasy. Comunque, ho avuto la bellissima possibilità di vedere ricreato il romanzo in due stupende rappresentazioni teatrali, tenute in due diverse scuole medie. Mi sono emozionata all’inverosimile'.
Qual è una citazione che ti rappresenta?
'Assolutamente questa! “Uno dei grandi piaceri della vita sta nel fare quello che la gente dice che non riuscirai a fare!”'
Dato che nei libri si parla di viaggi del tempo, in che epoca ti piacerebbe vivere e perché?
'Il mio periodo storico preferito è quello dell’Ottocento, con una particolare preferenza per l’Inghilterra del periodo “Regency”, quindi fino al 1820. In ogni caso, amo profondamente la storia, è sempre stata la mia materia preferita. Quindi, potendo viaggiare nel tempo, credo che farei un saltino di qua e di là, per capire davvero come vivessero le persone in un determinato periodo'.
Siamo arrivati all'ultima domanda, elenchi due motivi per leggere la trilogia "I Viaggiatori del Tempo"?
'Credo che questo romanzo contenga non solo elementi fantasy, ma anche tanta avventura, il tutto unito da buoni sentimenti e buone intenzioni. Il ritmo è veloce e ci sono parecchi colpi di scena. Una ragazza, dopo averlo letto, mi disse che le avevo permesso di entrare in un mondo, dal quale non avrebbe mai più voluto uscire'.
Grazie per l'intervista, M.P. Black! Spero che molti lettori apprezzeranno di essere entrati nel vivo del processo creativo. In genere siamo abituati a leggere solo il prodotto finito, ma capire cosa spinge un autore ad affrontare un lavoro enorme per dare forma alla storia che si snoda nella sua mente, è davvero meraviglioso. Ringraziamo anche DRI Editore per averci dato questa possibilità. Continuate a seguirci con le nostre interviste...
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